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AICALF segue con interesse e preoccupazione la revisione della Energy Taxation Directive (ETD) con particolare riferimento alla proposta di introdurre la tassa sul cherosene utilizzato per i voli aerei all’interno dell’UE. Tale imposta andrebbe ad aggiungersi ai costi già gravanti sul settore e previsti dal sistema di scambio delle quote di emissione dell’UE (“EU ETS”).
La revisione della direttiva sulla tassazione dell’energia rientra in un gruppo di riforme politiche tese al conseguimento degli obiettivi che l’UE si è posta in materia di energia fino al 2030.
Nonostante rappresenti un buon proposito, il risultato immediatamente tangibile sarà quello dell’aumento dei prezzi dei biglietti aerei per i voli all’interno dell’UE (si parla di un più 200% al 2030 rispetto ai costi attuali), con un danno della connettività aerea intra-europea, che rappresenta un servizio essenziale per molti cittadini che si muovono abitualmente nei confini UE e con la possibilità che tale balzello possa spingere i passeggeri a preferire nazioni che si trovano fuori dall’UE a grave detrimento del turismo e quindi dell’economia nazionale.
Peraltro, tale proposta determinerebbe una disparità di trattamento rispetto alle tratte a lungo raggio che generano oltre il 50% delle emissioni di CO2 per il settore dell’aviazione pur rappresentando solo il 6% dei voli, dimostrandosi, peraltro, del tutto inefficace sul piano ambientale.
Infatti, le politiche che impattano solo all’interno dell’UE incoraggiano il cambio di destinazione verso località extraeuropee, generando una rilocalizzazione delle emissioni di carbonio.
Oltre ai dubbi sull’efficacia sotto il punto di vista ambientale dell’introduzione della tassa sul cherosene non si possono celare gli effetti sotto il profilo economico.
I Sustainable Aviation Fuel, ai quali ci si riferisce sinteticamente con l’acronimo SAF, sono attualmente l’unica soluzione disponibile per contribuire in maniera significativa alla decarbonizzazione del trasporto aereo nel breve-medio termine.
Le compagnie stanno predisponendo ogni iniziativa utile a adottare questa soluzione a lungo termine, ma è doveroso far presente che al 2030 si stima una produzione pari al 6% di quella necessaria.
Il costo attuale del SAF è significativamente superiore al cherosene, e non è un sostituto economicamente fattibile del carburante. Il costo di produzione di una tonnellata di SAF varia da 2,5 a 6 volte il carburante convenzionale. Inoltre, l’offerta di SAF è scarsa, il che limita i benefici delle economie di scala e mantiene alti i prezzi. Sono pertanto necessari incentivi per aumentare disponibilità dei SAF dell’UE e allineare il più possibile il costo dei SAF al cherosene convenzionale.
AICALF chiede che il Governo italiano assuma anche in sede europea tutte le iniziative volte a contribuire ad una efficace transizione ecologica del trasporto aereo, ma che al tempo spesso lavori affinché non vengano prese iniziative che potrebbero deprimere un settore fondamentale per la connettività e il turismo come quello aereo, già duramente colpito dall’epidemia Covid-19.



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