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provvedimento illiberale e pericoloso precedente che danneggia i consumatori e mette a rischio gli investimenti delle compagnie aeree in Italia


Roma, 7 agosto 2023

“La bozza del decreto legge atteso per il Consiglio dei Ministri di oggi, che avrebbe come obiettivo dichiarato quello di calmierare i prezzi dei biglietti aerei nazionali da e per le isole creerebbe un pericoloso precedente a un settore la cui liberalizzazione ha portato in questi anni benefici enormi ai cittadini italiani ed europei” – cosí Alessandro Fonti, Presidente di AICALF, l’Associazione Italiana delle Compagnie Aeree Low-Fare

“Le compagnie low-cost hanno contribuito allo sviluppo delle rotte, del traffico e del turismo in Italia grazie a collegamenti diretti point-to-point a basso costo, e hanno permesso, grazie all’implementazione di rotte negli scali regionali, lo sviluppo socio-economico di territori in precedenza ai margini dei flussi turistici”.

“Ogni tentativo di restringere gli spazi di libero mercato – oltre ad essere in contrasto con la normativa europea applicabile – non potrá che avere effetti negativi, e contrari agli obiettivi dichiarati, sull’offerta e sugli stessi prezzi dei biglietti, danneggiando – ovviamente – per primi i consumatori e mettendo a rischio in ultima analisi gli investimenti delle compagnie aeree in Italia e l’occupazione diretta e dell’indotto”.

“È questa anche l’occasione per fare un po’ di chiarezza in merito a quanto si è letto in questi giorni. Tra tutte le notizie false e fantasiose, spicca quella secondo la quale le tariffe offerte dalle compagnie aeree varierebbero in base al sistema operativo del dispositivo, se iOS o Android, e alla geolocalizzazione”.

“Se il governo ha veramente intenzione di agevolare la mobilità dei propri cittadini, e non vuole procedere per spot acchiappa voti” – conclude Alessandro Fonti – “cominci con il rimuovere l’addizionale municipale da tutti gli scali italiani che impatta negativamente, quella sì, sui flussi turistici, sui prezzi dei biglietti e sull’occupazione. Procedendo come sta facendo, invece, la conclusione rischia di essere quella di disincentivare le compagnie aeree a investire nel nostro paese e di tornare quindi a 25 anni fa, quando i voli erano una cosa per ricchi, con conseguenze disastrose per il settore turistico ed effetti negativi per la libera circolazione dei cittadini che volano anche e soprattutto per lavoro, studio o salute.”

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